Powered By Blogger

giovedì 28 maggio 2015

Sul treno regionale da Ostuni per Lecce, aprile 2015

Ad aprile prendere il treno da Ostuni per Lecce, un regionale, uno di quei treni umani, pieni di ragazzi e ragazze che tornano da scuola , o di pendolari, bella gente, caraibici d'Italia, belle le ragazze e le donne che assommano nel somatico l'elemento arabo e quello svevo-normanno, mostrando nei volti, negli occhi, nei corpi, nelle posture, un fascino esotico pur restando in Italia. Dal finestrino guardo la tv del treno, campagne, ulivi, margherite,  masserie, case di campagna, si alternato ad interventi antropici che fanno odiare la modernità e rivalutare il passato , almeno sul piano estetico laterizio e colturale delle campagne,  spianate di pannelli solari e la sagoma spaziale orbitante sui carciofi della centrale a carbone di Cerano, che insieme all'Ilva di Taranto,  alla fu Enichem di Manfredonia, ai sansifici e alle discariche abusive di eternit-al male non c'è mai fine, tregua-, rendono la Puglia una terra ricca di contraddizioni ambientali, dove la gente sgasa col Suv sin sugli scogli e piange per l'abbattimento di un ulivo secolare(questo per fortuna). Come in quella canzone di non ricordo più che gruppo musicale brasiliano ascoltato in chissà quale passato turistico nel nordest brasiliano, tv do cachorro, tv del cane, dove si parla di un cane che resta delle ore a veder rosolare un pollo dietro una griglia sotto vetro, la sua personale tv appunto, dal finestrino, guardo a mia volta la mia tv dal treno, fotografando questi binari rugginosi, questi scambi ossidati, questi muri in prossimità delle stazioni istoriati di graffiti stinti dal tempo e , di quando in quando, tiro fuori la testa dal finestrino del corridoio per ascoltare  il garrire di rondini in equilibrio instabile sotto tettoie di capannoni abbandonati di un morente secolo industriale preinformatico.
Mano mano che mi avvicino a Lecce i muri a secco si diradano e aumenta il chiarore della pietra leccese, sfondo perfetto, al verde degli ulivi immortali, che nonostante tutto, sopravvivranno all'uomo e forse vedranno gli alieni, che di alienati, ne hanno, credo,  visti abbastanza.

Buona visione.











































































































Nessun commento:

Posta un commento