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sabato 22 marzo 2014

Milano Multietnica, fra Corso Lodi e Viale Brenta, 21/03/2014

Passeggiata ieri pomeriggio a Milano. Mi sono scelto la zona fra Corso Lodi e Viale Brenta, dove c'è la fermata della metro della linea gialla. Non avevo molta voglia di scattare ,all'inizio, non mi sentivo ispirato, avevo corso al mattino e non avevo molta voglia di muovermi, per cui sono stato più statico, solo due strade  esplorate a lungo, scannerizzate, monitorate attentamente. Subito ciò che salta all''occhio, per usare un'espressione in voga fra la gioventù periferica che ha decretato il successo letterario dei Club Dogo e di Fabri Fibra, con evidenza marchiana, che Berlusconi anni a dietro quando disse che Milano non era una metropoli multietnica potrebbe essere stato affetto da qualche problema serio di vista, magari daltonismo, non so, una cosa del genere. Cammino lentamente osservando come un cacciatore le sue prede pacifiche che immortalo senza ferire , anche se non so veramente se il furto d'immagini faccia piacere a chi viene fotografato alla Scajola, sinonimo  oramai di "a propria insaputa". Nessun italiano in giro, ma "stranieri"  delle più disparate etnie: russe vestite all'ultima moda, esteuropee eleganti dal passo felpato, asiatiche magre, filiformi, con sporte della spesa sproporzionate rispetto alla proprie gracili complessioni ( mi fanno venire in mente i saggi taoisti che sradicavano alberi con il pensiero), cingalesi, indiani, senegalesi, arabi di molte fogge....e più avanti, all'incrocio fra Corso Lodi e Viale Brenta, un clochard con cui provo a parlare, Non sa una parola di italiano, mi parla in russo credo e quando gli chiedo come si chiama, tace. Ok, dico, ti chiamerò Vassili. Lui per tutta risposta mi chiede da fumare. Io non ne ho, così si disinteressa a me. Vicino a lui qualcuno ha depositato una pizza, qualcun altro dei panini, che hanno comprato lì vicino e gli hanno regalato credendo di fargli cosa gradita. Altri "stranieri", s'intende, che quei pochi italiani che passano lo guardano come un elemento del decoro urbano con un espressione affranta di chi pensa che magari il termine decoro sia poco appropriato. Mentre peruviane e arabe attraversano la strada con anziane munite di bastone o in carrozzella. Queste sciure sono le uniche italiane che mi pare di vedere in giro, quattro del pomeriggio di un venerdì qualsiasi di un qualsiasi giorno di marzo, in cui la primavera fa timidamente capolino. Mi viene da pensare che tutta questa gente che noi chiamiamo stranieri e disprezziamo fino a quando non ne abbiamo bisogno, giusto magari per badare ai nostri vecchi che non sopportiamo più e non vediamo l'ora che tirino le cuoia per fotterci l'eredità, o magari perché siamo costretti a lavorare per pagare qualcuno che badi a loro, ai nostri vecchi, che poi è la stessa cosa, se non siamo capaci di mandare a carte quarantotto questo sistema ingiusto, siamo complici, svolgono un ruolo fondamentale per mantenere l'equilibrio della società . Specie adesso  che scarseggiano i figli che non abbiamo le palle di fare in ossequio all'alibi che di questi tempi di crisi non riusciremmo a garantire loro un futuro decoroso. Li fanno loro, gli "stranieri", che popolano la città, vivono il nostro territorio, lavorando, la stragrande maggioranza, pagando le tasse, molti, riuscendo persino a mettere da parte dei soldi per mandarli ai parenti all'estero . Mentre Vassili fuma una sigaretta scroccata ad un arabo, seduto su una panchina, io mi accomodo davanti al numero 78 di Corso Lodi e faccio un esperimento. Voglio fotografare tutti quelli che passano per vedere quanti sono gli italiani rispetto ai cosiddetti italiani...in venti minuti non  passa nessun italiano, ma molti "milanesi". Milanesi colorati, multietnici, sorridenti, alcuni, seri altri, diventati milanesi più dei milanesi, tutti presi dal vortice del lavoro...La fruttivendola di fronte esce fuori a viene a chiedermi che cavolo sto facendo. Io glielo spiego. Lei mi guarda indecisa se chiamare il 118 o il 113. Così pure quelli della gioielleria accanto. Vedono uno che fotografa la loro vetrina, magari pensano che sia un sopralluogo prima di una rapina. Oddio, la faccia da straniero ce l'ho, una faccia saracena, araba, molto poco raccomandabile. Spero che non percepiscano che sono un'artista, questo potrebbe eccitare i loro istinti più brutali. Ma si, è brava gente, milanesi, siamo tutti milanesi, alcuni con la pelle scura...Lo eravamo noi meridionali negli anni '50 e '60, adesso abbiamo africani e cinesi, magari alla fine scopriamo che non siamo così tanto diversi da loro, nel bene e nel male. Magari qualcuno di questi "stranieri", un giorno finirà per votare per la Lega, perché nel frattempo il mondo è stato invaso dai marziani.

Buona visione