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sabato 30 novembre 2013

Neja, foto concerto a Inveruno nel corso di Inverart, 14/11/2013

Con Cesare Dal Farra andiamo a Inverart, rassegna di giovani ( e meno giovani) artisti , la sera del 14 novembre 2013. Cesare ha esposto tre foto del suo vasto repertorio. Il padiglione, un capannone in una zona di Inveruno che non saprei meglio identificare è interessante, lavori originali che testimoniano l'esistenza nel territorio milanese di un vasto stuolo di nuovi artisti, fotografi, pittori e scultori. Dopo le 21 le enormi tavolate tipo feste dell'Unita ante litteram si popolano all'inverosimile di famiglie locali, impressionante la presenza a profluvie di bambini, non ne vedevo così tanti ad un qualche evento da tempo immemore. La gente un pò di tutte le età, ma davvero parecchi i giovani, è gente semplice, genuina, si capisce subito che non siamo nella sofisticata e schizoide Milano, ma in una delle province più autentiche, ancorata a valori che paiono sbiaditi nel tempo come foto in bianco e nero conservate in soffitta  che scopri dopo un po' di tempo animate da un fascino d'epoca che riesci a capire quando ti accorgi della mediocrità estetica della contemporaneità. Ci sediamo a gustiamo un ottima polenta e stracotta d'asino a soli 6,50 euro . Nel frattempo un gruppo musicale fa le prove sul palco davanti alla spianata dei tavoli mangerecci e la voce della cantante che prova alcuni dei più famosi brani di discodance di ogni tempo ha una voce stupenda, un timbro vocale che cattura. Sulle prime non ci rendiamo conto di chi si tratti, ma quando leggiamo il programma ci accorgiamo che di li a poco ci sarà un concerto di Neja con i Sonik. Subito ho un nostalgico tuffo al cuore. Una rievocazione d'immagini degna  della madelaine proustiana. Neja, al secolo Agnese Cacciola, cantante italianissima di Torino, mi fa riandare indietro nel tempo di tantissimi anni, quando io pischello della prima ora e slavofilo , andando ad uno , credo, dei primi concerti della cantante torinese ad Ostuni ( presso Piscina '80), al termine, incuriosito dal suo nome, dopo una lunga fila, chiedo un autografo su una copia di quello che doveva essere il suo disco d'esordio e le chiedo-ricordo come fosse ieri- come mai avesse deciso di adottare quel nome Sloveno . Lei mi guardò meravigliata e mi chiese come facessi a sapere che si trattava di un nome sloveno. Poi disse che quel nome lo aveva appreso da una sua amica slovena, cantante anche lei. E che era la traduzione slovena del suo vero nome:Agnese. Un semplice lontano ricordo che mi rievoca emozioni e ricordi che credevo ormai decantati nella mia coscienza remota . Con Cesare decidiamo di restare ad assistere al concerto. Scambiamo qualche chiacchiera con qualcuno degli artisti che avevano esposto le proprie opere e con l'organizzatrice dell'evento, una ragazza giovane e preparata sempre sorridente , nonostante il peso di un'enorme stanchezza, che sempre comporta lavorare dietro le quinte di simili manifestazioni. Poco dopo il concerto inizia. Io e Cesare , come impazziti, sul tappeto di quelle musiche che abbracciano l'intero arco della nostra esistenza e che sono sia di Neja stessa che cover di altri famosi pezzi dance, ci mettiamo a fotografare. Io ispirato dalla cantante che a 41 anni sembra ancora una ragazzina, piena di energia e dagli altri artisti, i Sonik, che dimostrano già dopo pochi brani d'apertura delle danze , che il sodalizio funziona a meraviglia, comincio a fotografare con tutte le possibilità tecniche che mi fornisce  la mia macchina, dalle foto a colori col diurno, con opzione notturna, antiriflesso , persino in bianco e nero. Per due ore circa resto imbambolato e incantato di fronte alla grazia di questa ragazza di quarant'anni che si muove sul palco , nonostante gli stivali, con la leggiadria di una libellula , ammaliato da una voce strepitosa che non tradisce la minima sbavatura, precisa, perfetta, sempre sul pezzo, a playback zero , come non se ne ascoltano più tante . Non voglio entrare nei dettagli della carriera di questa artista, che ha attraversato i generi musicali più disparati, dal Jazz alla musica Celtica, per cui  rimando a Wilipedia, voglio solo postare le foto della serata , osservando le quali non si può non capire, che, quando la passione per il soggetto che si fotografa è, vieppiù, circonfusa, dall'aura mistica del ricordo nostalgico, persino la tua macchina fotografica tende a divenire il prolungamento delle tue emozioni. Presento qui quasi tutte le foto scattate in quella sera memorabile in cui ho tratto conferma per l'ennesima volta che quando si possiedono doti vocali del genere di quelle di Neja, si è in grado di cantare qualsiasi genere trasmettendo comunque grandi suggestioni...

Buona visione