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martedì 14 agosto 2018

Luglio-Agosto 2018, Marina di Ostuni (Br) e Contrada Cinera, Ostuni (Br)

Tra le campagne della marina di Ostuni e quelle della contrada Cinera, sulla strada statale Ostuni-Cisternino...
Un paio di giorni di questa estate, a cavallo tra luglio e agosto, un po' per correre e tenere sotto controllo la sicura pinguedine che potrebbe derivare da pranzi luculliani e cene pantagrueliche-come si fa a dire "no" con cotanta aria frizzantina condita di brezze mediterranee che già trasportano aromi di spezie che finiranno nei piatti delle mangiate di cui sopra-,un po' per curiosare, ci avventuriamo con mio fratello e mia nipote Noemi, tra le campagne mediterranee altosalentine di Ostuni.   Cedo volentieri la mia Nikon a mia nipote, per godermi appieno  la corsa nella campagna, non prima di averle dato qualche  dritta, più che altro sul funzionamento della macchina....E a rivedere queste foto il risultato è stupefacente. L'occhio di una undicenne cattura attraverso la macchina più di quanto avrei sperato, come se avesse e già ben sviluppato un occhio fotografico. La fotografia, infatti, per me, al netto dei tecnicismi, è come uno osserva la realtà...su quali particolari si sofferma...e come immagina di concatenarli in una storia, in un reportage.
Mentre grondante di sudore di ritorno dalla corsa, osservo le foto che nel frattempo ha fatto Noemi, non posso, nel caso degli ulivi, in particolare, non pensare al fatto , Dio o chi o cosa per lui, ce ne scampi, che queste foto potrebbero restare storiche. Vista la minaccia , oramai concreta dell'incombente xylella , questo batterio gramnegativo che minaccia addirittura l'estinzione di queste piante meravigliose. Piante millenarie, ormai, alcune, che , secondo taluni esperti botanici, "camminano", sia pure di qualche centimetro ogni cent'anni , oltre a possedere l'affascinante aspetto di essere state testimoni "oculari" della storia di uomini , animali e armenti di queste terre.
Sere prima di questa scampagnata il mio amico d'infanzia Ennio Santoro, scienziato forestale, in una conversazione mi aveva confessato, tra l'altro, a tal proposito, che non è convinto delle leggi europee che impongono il taglio di qualsiasi pianta nel giro di un centinaio di metri da una qualche pianta che dovesse essere risultata affetta da questo batterio (che è un vero e proprio cancro, per questi alberi) . In primo luogo perché non c'è una prova provata che le piante intorno alla pianta malata si ammaleranno. E in secondo luogo-assurdo degli assurdi-aggiungeva:" come si possono tagliare anche piante che , è scientificamente provato, non essendo ulivi, non sono mai state contaminate dal batterio in parola?". Perché le norme europee prevedono persino questo!
Gli scatti si susseguono e gli ulivi secolari della marina di Ostuni mostrano attraverso i loro tronchi , visi antropomorfi, teste di animali, profili umani e persino corpi di sirene di terra. Uno spettacolo di scultura botanica naturale che farebbe pensare al fatto che questi esseri registrano immagini trasmettendole tramite un cervello primitivo alle torsioni dei propri tronchi. Vedete quindi cosa si rischia di perdere.

Qualche giorno dopo, nei pressi della campagna avita, dei suoi nonni, Noemi si è divertita a scattare delle foto lungo un tratturo di campagna dell'interno, quello di una contrada lì della zona, sulla strada statale Ostuni-Cisternino: Contrada Cinera. E un altra riflessione, rivedendo le foto e mettendo insieme caleidoscopicamente le immagini della passeggiata, ci viene fatta di pensare: chi sa quante volte abbiamo sentito dire da improvvidi e malinformati turisti, che i paesi tropicali sarebbero ideali per viverci con poco, perché, leggenda metropolitana , questa, si potrebbe vivere anche solo dei frutti colti liberamente  dagli alberi, di varietà tali da contenere un'infinità di vitamine sufficienti per vivere bene; e a costo zero. Bene, è bastata questa scampagnata per farci ricordare che anche noi mediterranei siamo ricchi di prodotti ortofrutticoli che sorgono spontanei: dalla rucola, che chi sa perché prolifera enormemente ai bordi delle sterrate e delle crepate lingue di asfalto campestri, alle pere, di varietà molteplici ( e oramai scomparse dai mercati ortofrutticoli locali), alle more, in quantità industriali, per non parlare delle mele cotogne e dei fichi, questi ultimi ottimo presidio anticolesterolo e antiage. I tropici ce li abbiamo in casa. Noi, nel mediterraneo pugliese altosalentino e non solo!
Mentre torniamo indietro alla fine del percorso di qualche chilometro, in mezzo ai trulli, a qualche gruppo di girasoli e campi di Barattiere, il melone bianco indicato nelle diete ipocaloriche e che possiede proprietà energizzanti (il cui nome viene dal soprannome del suo inventore fasanese), un sottofondo canoro di cicale ci accompagna e ci coccola...giusto il tempo di dire a Noemi, che una volta tornati alla campagna dei nonni, è il caso di dare un'occhiata alle esuvie di questi animali misteriosi, che lasciano le loro mute secche e chitinose, abbarbicate agli alberi, specie pini e abeti...
Buona visione
Foto di Noemi Coppola, ringrazio il Maresciallo Fabrizio Coppola




























































































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