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mercoledì 15 ottobre 2014

Gipsy Milano, Piazza Tirana, Stazione San Cristoforo, via Giambellino, photos by DCoppola

Pomeriggio in giro a piedi per la zona Gipsy di Milano, pedibus calcantibus da Corsico, lungo il naviglio, volevo vedere la zona gitana di Milano, dove hanno assegnato le case popolari agli zingari, cosa che fa postare sui social media, urlare sui mass media, ciarlare di shampista in shampista, l'orrore razzista al contrario dell'assegnazione di alloggi popolari "agli stranieri!" anziché ai nostri connazionali, e io esploro e fotografo, giunto in piazza Tirana, che davvero pare di stare  in Albania, con il cinema Pussycat già aperto in pieno giorno, che a guardarlo solo dall'esterno ti senti addosso la sifilide, covo di anziani pensionati che si soddisfano lì dentro nei bagni(relata refero), zero mogli, zero soldi per le puttane, qualsiasi corpo  può andar bene come surrogato dell'amore e persino del sesso, veri , poi giro intorno all'incrocio e lì nei pressi do un'occhiata a queste famigerate case popolari un tempo abitate da noi terroni di prima e seconda generazione, sono case fatiscenti che stanno in piedi per puro illusionismo ottico, con portoni arrugginiti, pareti crepate, riscaldamenti zero, nessun italiano ci vivrebbe dentro, so cosa dico, del resto esploro e fotografo per farmi una mia idea su ogni cosa, non mi fido dei mass media e non mi fido di Salvini, meno che dei mass media, vecchi e di mezz'età giocano d'azzardo in mezzo all'erba fredda del prato della piazza, mentre donne con morre di bambini dai metabolismi in fase di esplosione sorridono pacifiche in attesa di prendere servizio come mendiche davanti a qualche supermercato, vecchi arabi caracollano sui marciapiedi sullo sfondo di cartelloni pubblicitari giganti e inopportuni su facciate di condomini crivellati di atrite reumatoide edile, sembrano le collane d'oro massiccio che pendono ai colli di zingare sformare che fanno fatica a contenere i fianchi, avvolte nei loro maglioncini rosa, entro nella antistante stazione ferroviaria di San Cristoforo, mi diverto a visitarne i sottopassaggi dove qualcuno ha pensato bene di saltare a piè pari qualsiasi sito di annunci internettiani e s'è messo a pubblicizzare le proprie prestazioni  sessuali con un pennarello sui muri grigi, altri mostrano i tempi di confusione ideologica cui andiamo incontro, inneggiando ai negri e deprecando i comunisti, i graffitari hanno imbellettato i treni con i loro facili tag come se smaltassero le unghie delle proprie amichette di scuola, tornando indietro una lapide di combattenti caduti è supportata da una poesia di un certo Ivan, noto poeta murario, sui balconi dei condomini sbreccati gli arabi hanno steso i propri panni, fra una parabola e l'altra, non di Maometto....

Buona visione














































































































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