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domenica 15 dicembre 2013

Center of Milan, Duomo square, Dante Street, mercanti street, Castle, 1/12/2013

E' una domenica, giornata di luce discreta, tanto che i colori sembrano persino notarsi, quando invece nelle medie giornate grigie tipiche sembra di muoversi in contesti in bianco e nero, pare di muoversi in mezzo ad un dagherrotipo, con la mia nikon cammino su via Dante e mi dirigo verso Piazza Duomo, c'è una certa folla, e tutti con pacchi pacchetti e pacchettini alla faccia della crisi, ma poi questa crisi, mi vien fatto di pensare, sarà mica per tutti, magari una buona fetta di Italiani che ha fatto i soldi sulle disgrazie altrui c'è ancora ed è cospicua. Artisti di strada distribuiscono gratis caramelle ai bambini, l'armata dei passeggini mi marcia di fronte come un quadro di Pellizza Da Volpedo che sembra la copertina di Famiglia Cristiana, ma degli anni '70. In piazza Cordusio i palazzi che gli fanno da corona mostrano enormi insegne che a quest'ora sono spente e che sembrano i fumetti di quegli stabili  e i palazzi  stessi, personaggi di immaginari cartoons, un cinese scultore di ortaggi ha appena finito di trasformare una carota in lucertola, poi attacca una zucchina e comincia a scolpirla, due marionettisti sullo sfondo del logo di expo 2015 mi forniscono lo spunto per una foto iconica in cui la marionetta a riposo simboleggia come vorrebbero che ci riducessimo quelli che si preparano a fare i soldi già da 10 anni per un avvenimento che arricchirà i soliti pochi profittatori che si assicurano la ritirata dal fuoco delle polemiche successive, un gruppo di filippini inneggia canti gospel raccogliendo fondi per fratelli e sorelle in patria, anche se con scarso successo, complice la diffidenza di un possibile imbroglio potente alibi deresponsabilizzante, ritrattisti si impegnano a riprodurre visi multietnici, con la lusinga di renderli simili ad attori, una anziana signora vende un aggeggio che calato in testa all'uopo la massaggia a quanto pare curando e risanando dal logorio della vita moderna (il Cynar non c'entra), quest'ultima, la guaritrice, dico, la incontro  in via dei mercanti, dove pure osservo donne con l'hijab che non la finiscono di destare la mia attenzione e ammirazione di feticista del sacro-profano...Una volta in piazza Duomo vedo un gruppo di uomini e donne colombiani che festeggiano nonsobenechecosa di una squadra di calcio del loro paese, pieni di bandiere che sventolano indefessamente mentre le donne della crew  hanno le orecchie occupate con telefonate oltreoceaniche. Un paio di operai, divisa arancione e caschetto giallo, su una gru, si occupano dell'addobbo del tradizionale immenso abete di natale, con lo sfondo del Duomo la cui facciata, una volta tanto, appena restaurata, è visibile in tutto il suo gotico splendore, mentre giù in basso neri senegal boys distribuiscono collanine di cotone variopinte facendo i cicisbei con belle turiste di passaggio e dei musici la cui cantante mostra meravigliosi dreadlocks marleyani, sullo sfondo di manifesti che propagandano l'integrazione multirazziale nel mentre un signore over brizzolato col piglio dell'agit-prop distribuisce volantini in cui si lamenta l'assenza del Sindaco Pisapia, nei quartieri popolari, dopo che, in campagna elettorale , invece , sembrava averci messo le radici, splendidi esempi, di oasi di socialità diffusa, dove vecchi militanti della sinistra, mettono in pratica a livello zonale, quello che la sinistra italiana non riesce a fare a livello nazionale, lavorare, cioè, e favorire, i processi di inclusione degli stranieri, che a quel punto sono essi stessi più propensi ad uno scambio interculturale che diviene modello per le società future, a Bossi o Le Pen non piacendo. Più avanti caracollando su Corso Vittorio Emanuele, incontro un mucchio e una sporta di mimi biancovestiti che donano lecca-lecca a orde di bambini, mentre voltandomi sul retro del Duomo, noto un'impalcatura a cui è abbarbicata una immensa pubblicità che se risorgesse Gesù Cristo tirerebbe giù a suon di molotov. Migliaia di persone affollano il corso, un muro di carne, un fiume di simmental pressata in monclair, un complicato intrigo di donne bambini papà ragazzi ragazzine sigarettaccesa e pacchetti scacciacrisi penduli da mani infreddolite. Fra gli artisti di strada non mancano i babbi natali e nuovi marionettisti che fanno impazzire i cani di passaggio...Una volta in San Babila ritorno indietro , ripercorro la strada fatta, il corso, a fatica, la piazza, poi via dei mercanti, via Dante e mi dirigo verso il castello Sforzesco,. Quando vi giungo con la tranquillità beata di un Buddha in libera uscita da un tempio, all'ingresso, vicino alla fontana che d'estate fa da doccia ai barboni del posto, venditori senegalesi di borse napoletane stazionano in fila indiana cercando di convincerti della bontà dei loro prodotti e mentre attraverso lo spiazzo interno del castello mi colgono le ombre della era, così, quasi immediatamente, come accade l'inverno in queste latitudini, scatto alcune foto fantasmatiche a passanti nel parco, un'anziana legge la sua copia di Chi mentre il lemure della sua anima la avvisa di fare ancora tutto con calma, sotto l'arco della Pace, in lontananza, una teoria di lucine verminano stroboscopicamente, mentre un ragazzo di cinquanat'anni balla la tecnohouse vicino ad un piattino che sta lì a mo' di didascalia  del suo essere artista di strada piuttosto che "niente" di strada....

Good Vision





































































































































































































































































3 commenti:

  1. Tanto bravo nella scrittura, quanto carente nella fotografia. Non c'è nè tecnica nè emozione, solo immagini casuali e caotiche, buttate lì. Mia opinione, ovvio.

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    1. Ogni commento è sempre benvenuto. Che dire, si tratta di street photography e sì, è vero, le foto non trasmettono grandi emozioni, ma , involontariamente, dimostrano proprio il momento che stiamo vivendo e io, come artista, credo di aver raggiunto lo scopo di quello che volevo dire.

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  2. Quale miglior modo per esprimere il "nulla di strada" (per citare Danilo) se non fotografando di getto, anche casualmente se vuoi?! E' un modo anche questo per esprimersi: Il bello di un post è che va visto nell'insieme, e la parola diviene un mezzo diverso per fotografare.

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