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sabato 30 maggio 2015

Ostuni secondo lo sguardo di un giorno di aprile, aprile 2015

La macchina fotografica a volte è un terzo occhio buddhista, cattura angoli di mondo che sembrano di un altro mondo parallelo che i due occhi di cui siamo biologicamente dotati non riescono a vedere, chiamala attenzione al bello, chiamala arte, chiamalo  sguardo o visione, insomma, quando non scrivo perché sono scarico, fotografare mi rilassa e fotografare i paesaggi mediterranei, le case bianche, il mare spumoso d'aprile, il mese delle rivoluzioni, delle rivelazioni, alberi secolari, posture umane , volti, pance da dieta mediterranea in surplus, vecchi conventi accoccolati su case bianche che paiono antiche moschee moresche, statue di santi e cristi palestrati impiantiti stradali di mosaici di pietre levigate perfettamente incastonate, fotografare tutto questo mi rilassa ancor di più, se fosse possibile. Mi ricongiunge con la mia terra di banditi, eroi , braccianti, negrieri,anarchici, rivoluzionari, signorotti vecchi e nuovi, cappelli genuflessi e sfrontati, finché in un vecchio specchio marino, mentre lo fotografo, m'appare Padre Pio, che pare sempre avere un occhio di riguardo, per questa terra, come lo si ha, in genere, per i figliol prodighi o per le pecorelle smarrite.

Buona visione













































































































































































































































































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