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sabato 16 settembre 2017

Rilassarsi alla ripresa del lavoro, Milano 16/09/2017

Era una vita che non fotografavo . Mi sono dedicato, nel frattempo, alla scrittura in senso classico, tradizionale. Ma, come ho già detto e scritto in altre occasioni , la fotografia per me è un'altra forma di scrittura di storie, se possiamo dire, per immagini.
E mi è tornata la voglia.
Oggi ho fotografato poco ed ho intenzione di confermare questo standard in futuro.
Ossia, molte foto scattate, poche pubblicate.
Foto che raccontano qualcosa, antropologie, filosofie di vita, costume e società, come si direbbe sui social media. Ed ho inserito anche dei mie primi piani su sfondi così come ero messo, barba incolta di vari giorni, testimoniando in questo modo una sorta di protesta antiselfie. Il selfie generalmente, l'ho notato anche in giro sui mezzi, in metropolitana, è una foto scattata e pubblicata quando sei nelle migliori condizioni d'immagine, psicofisiche. Non sono foto reali, sono pannelli pubblicitari che raccontano un "te" finto.
Ho catturato tanti momenti, seguendo una traccia.
Non è vero che solo l'oriente ( e in oriente) sa rilassarsi. Anzi penetrando lentamente nella nostra cultura attraverso richieste di spiritualità più filosofica e meno religiosa si possono notare in tante nostre posture(come quella yogica della ragazza seduta al Macdonald's), aspetti sempre più marcati di cultura orientale ( e mediorientale).... come pure mediterranea dell'ozio(il clochard sdraiato sulla panchina);
 e la consultazione di vecchie mappe cartacee in luogo di satellitari su smartphone (turiste afroamericane in piazzale Duca D'Aosta),  presenta molte affinità con la filosofia confuciana o taoista, come pure la diffusione di bici senza marce e freni, sempre più usate e sfreccianti in ognidove (insieme alle bici elettriche a pedalata assistita), manifestano una richiesta sempre più costante verso l'essenzialità e la praticità (e, perché no, la frugalità), ormai del tutto evidente nella città delle firme e della tecnologia a profusione...
L'arte trova vieppiù cittadinanza piena attraverso la pubblicità, che, come il rock fa per la poesia,  "spaccia" l'incanto di immagini di grandi fotografi..
E così si trova persino il tempo di dare una moneta al suonatore di strada, in pausa pranzo, di fare qualche stentata e ostinata evoluzione in skateboard e di chiacchierare con la propria ragazza di colore dai capelli anni '70 Black Panthers...
Buona visione

























































































 
 































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