-Buongiorno, signore, siamo venuti per fare una visita a Monteruga
-I cartelli non li sapere leggere?, dice il tizio , coroncina di capelli intorno alla pelata, torso nudo, pelazzi nerogrigi sul petto, pancia debordante e sguardo truce.
-Si, ma sul venerdì di Repubblica e su internet si dice che essendo un sito di importanza turistica si puo' visitare lo stesso.
-E' tutto sbagliato! Lei mi sta disturbando e io stavo per mangiare...
-Dov'è finita la famigerata accoglienza salentina?
Silenzio. Mani sui fianchi. Mussolini.
Non è il caso di esacerbare gli animi, sono qui per farmi un giro, in vacanza, per rilassarmi e le successive richieste di spiegazioni a gente del luogo incontrata per strada che nicchia e smorzica frasi tipo film sciasciani sulla Sicilia anni '50 mi convince che c'è del marcio e che non bisogna andare sino in Danimarca.
Riprendiamo la macchina e ad andatura lenta ci dirigiamo verso Santa Cesarea, verso il mare, verso lo Ionio, quel mare che quando l'adriatico è mosso è calmo a tavola e viceversa e in 25 chilometri puoi scegliere il versante dove andare a farti il bagno e trovare acque calme modello piscina multicolore mediterranea.
Ogni tanto scendo dalla macchina e scatto qualche foto, le strade sono semideserte, calme, tranquille, un western pacifico e silente che sonnecchia dopo l'abbuffata del casino estivo che ha consentito a molti esercenti di "fare la puccia" e conservare riserve auree per affrontare l'inverno.
I viali di palme africani su sfondi da romanzi di Camus, qualche caminoncino scaldapanini chiuso per pigrizia che sta lì a fare da tavolozza a qualche graffitaro notturno, il mare dai colori cangianti , cormorani in meditazione zen, gabbiani striduli in cielo, caserme solitarie su sondi marini, culi di statue scolpiti a dimostrare che persino le cose inanimate , da queste parti, sono provvisti di sensualità intrinseca, concludono una giornata memorabile, dove profumi di brezze marine e colori cangianti mixati dai filtri del sole penetrante fra le nubi in movimento, hanno fatto da giusta cornice ad un contorno umano assente o da dimenticare.
Buona visione
Nessun commento:
Posta un commento