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mercoledì 8 gennaio 2014

Mediterranea: Ostuni, Puglia altosalentina, Italia del Sud ( fine dicembre 2013)

Tornato nelle terre natie per, qualche tempo ho passeggiato a lungo sulla costa adriatica di Ostuni, a Villanova, poi Camerini, spiaggia dove ho trascorso un'infanzia felice sotto il sole, mentre  baci d'acqua salmastra impiastricciavano le bocche di qualche ragazza migrante bionda figlia di ostunesi trapiantati a Torino, che passavano le estati in questi lidi, poi ile mie gambe mi portano ancora più in là, fino a Creta Rossa, dove gli scogli assumono una caratteristica colorazione rossastra e una secca al centro dell'insenatura è l'isola dei cormorani, neri uccelli che con grandi aperture alari planano come aerei passeggeri, lenti e inesorabili, cercando di asciugarsi le penne umide per le tante immersioni a caccia di pesce . Aironi bianchi attraversano lo spettro visivo confondendosi sullo sfondo con la spuma delle onde, e ogni sorta di piro piro o occhione, staziona sugli scogli e si gode il panorama cangiante del mare calmo per lo scirocco tiepido che arriva in soccorso termico schiudendo la strada al sole che finalmente riscalda. Mentre le allodole cappellacce cantano melodiosamente stazionando nel cielo come minuscoli elicotterini con un loro proprio sound system incorporato, i pescatori di polpi, avanti negli anni, si esercitano nella paziente arte dell'agguato con gamberi , lenze e retini al seguito, mentre con bardature d'altri tempi passeggiano sulle secche sembrando tanti santi che camminano sulle acque. Più in dietro, il porto di Villanova, con il suo castello e le sue dighe sulle quali passeggiano personaggi in fuga da se stessi o forse finalmente in compagnia di se stessi, sagome umane che paiono in lontananza sospese fra il cielo e il mare, mentre pescatori modello "il vecchio e il mare", muovono i remi con la lentezza di una vecchia razza marina che si libera senza fretta dalla sabbia del fondale, all'alba o al tramonto o nel giorno inoltrato, mentre riparano le reti dei pescherecci d'altura, altri invece , pescatori sul serio, in attesa della notte e davanti alla pescheria anziani senza età se la chiacchierano della grossa, aspettando di vendere il pesce, se c'è, o di non venderlo se non c'è, senza disperarsi più di tanto, dando cioè l'impressione che l'inverno della vita stenti comunque ad arrivare, proprio come quello meteorologico stenta a giungere rigido come si conviene, da queste parti. Così, mentre la natura compie il prodigio di dipingere nubi grigie come occhi di lupi artici, tramonti rosei come ombretti di ragazze per bene o rossi come si addice a  ofidiche danzatrici del ventre di balinesi, e specchi d'acqua riflettono nubi che paiono scrivere sulla lavagna turchese del cielo versi di antichi poemi mediterranei, come si conviene ad ogni fiaba, ancorato sugli scogli, in agguato, con la sua immensa sagoma scheletrica, il Godzilla di una palazzo abusivo che nessuno ha avuto il coraggio di abbattere e restituire a quelle radici che aveva esso estirpato per crescere a sua volta, guarda minaccioso l'incanto di questo acquerello di Dio, in attesa, prima o poi, di sporcarlo o rovinarlo, con la complicità di chi, ad avere troppa bellezza lì davanti agli occhi, non riesce più a riconoscerla e non sa che farsene...e le casematte guardano il mare, credendo ancora che il pericolo venga dai pirati Saraceni...Non resta che bersi una bella Dreher, che tutti qui nella zona pronunciano Dreker, una buona birra, genius loci alimentare  locale che ci piace credere venga dagli Svevi...










































































































































































































































































































































1 commento:

  1. Un quadro perfetto di un mediterraneo "fuori stagione" fatto di gesti che si tramandano da sempre e di una natura preservata nel tempo nonostante qualche "scarabocchio" dell'uomo. Bel lavoro!

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