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sabato 6 febbraio 2016

Sale [Al] , un pomeriggio di febbraio [Febbraio 2016]

Visito per qualche ora Sale, in provincia di Alessandria, borgo medievale dei tre campanili, che sono quelli delle tre chiese, nel pressi del fiume Tanaro, un borgo di 4000 e poco piu' anime, dove incontro molte donne arabe con hijab, davanti alle scuole Giacomini, in attesa dei loro figli, scuole dalla piante larga, e dalla costruzione antica, la facciata gialla come certe case coloniche del sud Italia, nella pianura padana che va verso il piemonte, terra di bagna cauda accompagnata a verdure di ogni tipo e Barolo nel gargarozzo, terre di freddo, di umido, di umili contadini dai volti rugosi, ma anche di recente immigrazione magrebina ed esteuropea, dove esiste ancora qualche artigiano sfuggito al tritacarne della globalizzazione, dei centri commerciali e dove i bar cinesi hanno imparato a servire bianchetti di primo mattino, dove uomini solitari fumano la pipa e amano le distanza siderale dal tormento dromologico della metropoli, una terra dove il tempo e' rallentato, lento, dove le lancette degli orologi vanno adagio, come l'alternarsi delle stagioni e dove le sgarzette si posano sui fiumi ciottolosi senza tena di essere prese al tiro a segno, dove ancora si rispetta la natura e i suoi ritmi e dove all'ora di pranzo le strade sono deserte e tutti sono intorno ad un tavolo di ascendenze contadine a consumare pasti frugali ma nutrienti, dove i night notturni gravidi si russe sembrano brufoli su culi che dovrebbero essere perfetti di fotomodelle, l'aria tersa taglia la faccia, mentre io nell'effluvio di tabacco di pipa incontro un vecchio amico ancora sconosciuto. Ma ci vuole poco per interndersi, perche' da queste parti si riesce ancora a stabilire la natura umana generale di un individuo, perche' se ne ha il tempo. 

Buona visione

























































































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