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domenica 2 febbraio 2014

Milano, zona Navigli, metà gennaio 2014, photos by Danilo Coppola

Un sabato pomeriggio, rara giornata di sole, in zona navigli a Milano, passeggiamo , chiacchieriamo, compriamo libri, intervistiamo gente, con Cesare Dal Farra e Valeria Magnani, si parte dal circolo anarchico di ripa Ticinese recentemente ribattezzata Ripa dei Malfattori, dagli anarchici stessi, il sole si irraggia fra i palazzi che si specchiano nei navigli , qualcuno si sdraia su un ponticello a prendere qualche raggio fuori stagione, molti pranzano nel pomeriggio inoltrato seduti ai tavolini all'aperto, come si usa nelle metropoli multietniche in quasi tutto il mondo, dentro il Libraccio con libri a due euro becco un fantasy russo, I guardiani della notte, che l'anno scorso costava 16 euro, un buon affare , tutto sommato, Valeria becca un libro di psicologia criminale e Cesare prende Petrolio di Pasolini, ci inoltriamo senza sosta nel dedalo di vicoli, ponticelli, inferriate, tavolini e passanti, mentre due ragazze si baciano non destando alcuno scalpore apparente, entriamo in una corte di case di ringhiera e saliamo un po' a tentoni fino ad un appartamento dove uno svedese ci invita ad entrare ad osservare la sua collezione di foto tipiche dei navigli che lui vende in riproduzioni digitali a 5 euro, mentre ci racconta che è un ex giornalista che tenta di scrivere un romanzo di successo ma non gli è ancora capitato perché, boh, che ne sa lui, la mafia c'è anche nell'editoria e anche in Svezia, dice , e sorride, avrà una sessantina d'anni e uno sguardo da lupo artico reso mansueto da una vita in cui il successo non arriva mai, guardiamo le sue foto e quando ci dice che le più acquistate sono quelle da cartolina, ci rendiamo conto che la differenza fra arte e didascalia sfugge alla maggior parte delle persone, ma non è un buon motivo per non continuare ad esprimerne sempre di più, anzi, direi  , a maggior ragione, verso il mercato comunale sempre prodigo di banchi della frutta e del pesce ben presentati, gravidi di prodotti multicolori sempre ben tenuti a colpi d spruzzini dell'Ikea, in Porta Ticinese ci ritroviamo in una manifestazione di egiziani seguaci di Morsi, mussulmani che protestano contro il golpe militare in Egitto, intervistiamo una ragazza che distribuisce volantini con una mano a quattro dita aperte stilizzata che simboleggia (ci dice la ragazza mulatta molto carina con accento milanese che indossa l'hijab perché secondo lei il Corano non impone il burqua  , mentre Cesare gira), il  nome di una piazza dove si è fatta strage di numerosi seguaci di Morsi, al Cairo, fotografo quelle bandiere multicolori, e quella moltitudine di donne semivelate che nello sprigionare una sacralità d'altri tempi impersonano una sensualità involontaria e insospettabile, nella civiltà del tetteeculi sparati a palla in faccia tutti i giorni, terminiamo l'intervista e salutiamo la ragazza araba, ritorniamo verso i navigli, ci fermiamo a bere un caffè di orzo in un bar e Valeria ci racconta che dietro quella sua facciata che pare avventata e trasgressiva si nasconde una donna vera che crede ancora nei valori tradizionali della famiglia e ci spera ancora, rispetto, signori, per cotanta ambizione di "normalità" se la trasgressione comincia a diventare così massificata da diventare conformista, fuori un centrafricano chiede l'elemosina, mentre i cieli tersi  sono pieni di nuvole striate, i camerieri marocchini camminano veloci come maratoneti, un nero africano parla al cellulare dalla cornice di un'auto ricoperta di graffiti e i lucchetti sui ponticelli provano a fare il verso a Ponte Milvio, con i desideri degli innamorati, che , cambi o meno il mondo, poco importa, restano sempre indiscutibilmente di un'ingenuità tanto disarmante quanto indispensabile, come i sogni di notte, quando hai bevuto troppa birra o ti sei fatto troppe canne, oppure , semplicemente, quando hai letto un buon libro ed hai tenuto la Tv spenta. E i gabbiani che c'entrano? I gabbiani in città, c'entrano sempre, altrimenti che sogno sarebbe?

Si ringraziano Cesare Dal Farra e Valeria Magnani

Buona Visione

















































































































































































































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